“Not available on the App Store”, uno sticker ricorda la vita reale oltre le app

notonappstoreSiamo ormai talmente immersi nell’era digitale da pensare di poter reperire ogni cosa attraverso il nostro smartphone. Hai bisogno di un itinerario? C’è l’applicazione di Google Maps. Vuoi ascoltare tutta la musica del mondo? Nessun problema, c’è l’app di Spotify. Ti serve conoscere il saldo del conto corrente? Scarica subito l’app del tuo istituto bancario! E così via… Basta una semplice connessione per avere a disposizione qualsiasi cosa. Tutto, tranne la vita reale. Quella offline, che sta oltre le applicazioni.

E proprio dopo aver scandagliato numerose app più o meno innovative un gruppo di studenti svedesi ha lanciato una campagna per ricordare che ogni tanto sarebbe necessario disconnettersi o quanto meno liberarsi dalla dipendenza da smartphone, perché le cose più importanti della nostra vita non si trovano negli app store. I ragazzi, studenti di media digitali, hanno ideato uno sticker con la dicitura  “Not available on the App Store” e si sono mobilitati per applicarlo su superfici fisiche, presenti solo nella vita reale: sulla recinzione di un cortile, per esempio, sulla seduta di un’altalena, su uno scivolo o sopra un triciclo.

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L’adesivo, simile al badge della Apple, è disponibile in varie dimensioni su notonappstore.com, dove è possibile acquistarlo al prezzo di un dollaro oppure stamparlo gratuitamente in formato pdf. Con questa campagna gli ideatori vogliono sensibilizzare le persone e ricordare che le cose belle della vita vanno affrontate in prima persona e non filtrate dallo schermo di un telefono, ma soprattutto vanno condivise in maniera autentica. Alla faccia dei social.

Gabriele Rossetti

Olesya Zhukovskaya è salva; il suo tweet, «Muoio», simbolo della guerra civile in Ucraina

Olesya Zhukovskaya«Sono viva! Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto e hanno pregato per me!». Dopo un intervento chirurgico durato parecchie ore, è la stessa Olesya Zhukovskaya a comunicare le sue condizioni di salute attraverso Twitter. E proprio dalle pagine del social network la giovane ventunenne giovedì 20 febbraio aveva lanciato un drammatico messaggio, dopo essere stata colpita da un proiettile a Kiev negli scontri tra polizia e manifestanti. «Muoio», questo il tweet dell’infermiera volontaria, colpita alla gola mentre prestava soccorso ai tanti connazionali che continuano a protestare contro il governo presieduto da Viktor Yanukovich.

Olesya twitter

Il disperato tweet ha fatto il giro del mondo e in men che non si dica è diventato il simbolo della guerra civile ucraina. Così come lo scatto che ritrae la ragazza mentre viene soccorsa; casco in testa, mascherina da sci per riparare gli occhi dai lacrimogeni, una pettorina bianca (con la croce rossa) insanguinata. La mano sinistra tampona la ferita alla gola, mentre la destra tiene stretto lo smartphone dal quale Olesya ha lanciato quello che pensava fosse il suo ultimo messaggio, da condividere con il mondo senza esitare un solo istante: «Я вмираю». Sto morendo, appunto.

Da giorni in piazza Maidan al fianco dei manifestanti antigovernativi, Olesya si è invece salvata e le sue condizioni sono ora gravi ma stabili, dopo che per ore si erano rincorse notizia relative alla sua morte. Voci infondate, smentite dalla diretta interessata con un tweet.

Gabriele Rossetti

I pannolini diventano hi-tech: un codice QR avvisa quando cambiarli

pannolini_techL’innovazione tecnologica non conosce limiti e trova sviluppo nei terreni più impensabili. Quello dei pannolini per neonati, ad esempio, che in un futuro non troppo lontano diverranno hi-tech. Dagli Stati Uniti arriva infatti un’invenzione che potrebbe dare una mano a genitori, nonni e baby sitter i quali, grazie all’utilizzo di uno smartphone, avranno la possibilità di sapere quando è il momento di cambiare le mutandine al bebè, tenendo addirittura sotto controllo la sua salute.

Per quanto bizzarra possa sembrare l’idea nasce dalla Pixie Scientific, azienda americana che ha realizzato un prodotto al cui interno è integrato un sensore in grado di fornire informazioni sullo stato del pannolino. Gli Smart Diapers – così sono stati chiamati – si presentano come i più comuni pannolini, eccezion fatta per la presenza di un codice QR che cambia colore a contatto con l’urina. Ai genitori basterà passare il codice sotto lo smartphone per avere accesso ad una applicazione e controllare così eventuali rischi di infezione urinaria, di disidratazione o anche problemi renali del bambino.

Il prodotto di ultima generazione è già stato brevettato dalla Pixie Scientific che ha comunque in programma la realizzazione, in collaborazione con l’Università della California, di ulteriori test approfonditi al fine di ottenere risultati sempre più attendibili. Il passo successivo dell’azienda sarà chiedere l’autorizzazione alla Food and Drug Administration (FDA) per la commercializzazione di quelli che si apprestano ad essere i pannolini del futuro.

Gabriele Rossetti

Oltre alle foto c’è di più: Instagram lancia la funzione video

instagramFacebook fa sul serio e, nel tentativo di battere la concorrenza di Twitter, lancia una nuova sfida al suo più acerrimo competitor. L’ennesima. Dopo aver ufficializzato l’introduzione degli hashtag l’azienda di Menlo Park ha infatti annunciato una novità assoluta che riguarda Instagramuna delle applicazioni più utilizzate e scaricate per smartphone e tablet, acquisita proprio dal gruppo Facebook nell’aprile del 2012 per circa un miliardo di dollari. Scattare e modificare fotografie quadrate attraverso l’utilizzo di filtri artistici era l’unica funzione disponibile, ma da oggi gli utenti di tutto il mondo avranno anche la possibilità di girare dei video con le stesse modalità, scatenando così la propria fantasia da condividere con gli amici. Per l’occasione sono stati realizzati 13 nuovi filtri mentre l’unica limitazione consiste nella durata, che non potrà superare i 15 secondi di girato.

La nuova funzione di Instagram è stata presentata dal creatore di Facebook Marck Zuckerberg e da Kevin Systrom (co-fondatore dell’applicazione) ed è già disponibile per iPhone e smartphone che utilizzano il sistema operativo Android; non basta far altro che aggiornare l’applicazione. «Nel corso degli ultimi due anni e mezzo – ha detto Systrom -, Instagram è diventata una comunità in cui le persone possono condividere gli attimi più belli catturati in giro per il mondo in modo semplice. Per dare vita ad alcuni momenti, però, non basta un’immagine statica e finora questo tipo di storie non erano presenti su Instagram».

La discussione in merito all’introduzione dei video da parte di Instagram era cominciata da tempo e ha senza dubbio subìto un’accelerazione quando Twitter ha lanciato Vine, applicazione per girare e condividere video (della durata massima di 6 secondi e senza alcun filtro) sul social network. Proprio come avviene per Vine, anche con Instagram potranno essere girati video in un’unica sequenza oppure fermati e ripresi montando diverse sequenze. Oltrea lla durata dei video e alla presenza dei filtri, la maggiore differenza tra l’applicazione di Facebook e quella di Twitter consiste nell’introduzione di una nuova tecnologia denominata Cinema che permette di stabilizzare le riprese attenuando così movimenti bruschi e sobbalzi durante la realizzazione delle immagini.

La battaglia tra i due social network continua senza esclusione di colpi, con un botta e risposta che mantiene viva la competizione. Non v’è dunque da stupirsi se, molto presto, Twitter risponderà all’attacco di Facebook con altre sorprese.

Gabriele Rossetti

Batteria del cellulare carica in 20 secondi, l’invenzione di Eesha Khare

eesha khareHa solo diciotto anni Eesha Khare, ma a giudicare da ciò che è riuscita ad inventare non è difficile ipotizzare per lei una brillante carriera da scienziata. La giovane californiana ha infatti sviluppato un meccanismo che permette di ricaricare la batteria di un cellulare in appena 20 secondi. Sì, avete letto bene. Nemmeno il tempo di bere un bicchiere d’acqua che in un futuro prossimo il vostro telefonino potrebbe ricaricarsi completamente. Una scoperta in grado di rivoluzionare il mondo della telefonia e, più in generale, della tecnologia.

Il progetto è stato presentato a Phoenix, Arizona, alla 64esima edizione dell’Intel Foundation Young Scientist Award ed è valso a Eesha Khare un premio da 50mila dollari che le consentiranno di approfondire meglio gli studi e lo sviluppo del prototipo. Ogni anno, attraverso la International Engineering and Science Fair, il colosso informatico Intel organizza un concorso per scienziati in erba su scala mondiale atto a valorizzare i migliori talenti che si confrontano in diverse categorie.

L’invenzione della ragazza di Saratoga consiste nella creazione di un supercondensatore ad alta densità energetica capace di ricaricare in poco tempo – circa 20, 30 secondi al massimo – qualunque dispositivo elettronico. Il condensatore andrebbe quindi a sostituire le vecchie batterie di telefoni cellulari e smartphone garantendo non soltanto una notevole diminuzione dei tempi di ricarica ma anche una maggior durata (circa dieci volte di più rispetto a quelle attuali). Fino ad oggi il prototipo è stato provato solamente per alimentare una luce a LED ma ha funzionato a meraviglia, lasciando ampie speranze per i prossimi test su altri dispositivi.

Al momento non è dato sapere se il futuro della tecnologia passerà attraverso questa invenzione, ma certo è che la scoperta di Eesha Khare ha già messo la pulce nell’orecchio niente meno che agli uomini di Google…

Gabriele Rossetti

Francia, tassa su smartphone e tablet per finanziare la cultura

smartphone-tabletTassare l’acquisto di smartphone e tablet per finanziare la cultura. Sembra essere questa la soluzione francese verso il rilancio dei prodotti culturali. Padre dell’idea il giornalista e uomo d’affari Pierre Lescure che ha ricevuto dal governo il compito di trovare le risorse per sviluppare e sostenere la cultura nell’era del digitale. Dopo dieci mesi di duro lavoro il manager transalpino, fondatore di Canal Plus e da cinque anni direttore del Théâtre Marigny, ha stilato un rapporto contenente circa un’ottantina di proposte per ovviare il problema.

Tra queste, come riporta Le Figaro, quella che farà più discutere è senza dubbio la tassazione dei cellulari di ultima generazione e dei tablet – e con essi i principali produttori quali Apple, Samsung, Google e Amazon. Prima della sua approvazione il rapporto di Lescure dovrà però essere vagliato del Presidente della Repubblica François Hollande e dal ministro della Cultura Aurélie Filippetti i quali sono intenzionati a difendere in ogni modo l’eccezione culturale, ovvero – per dirla con le parole dell’Enciclopedia Treccani – “la deroga al principio del libero mercato, finalizzata a proteggere l’identità e le specificità di una cultura dal rischio di una progressiva convergenza verso un modello culturale unico”.

I prodotti culturali non possono essere considerati una merce come le altre; da qui l’idea di Lescure relativa alla tassazione, la cui riflessione parte dal dal fatto che i consumatori si dimostrano spesso riluttanti a spendere pochi euro per scaricare un album musicale su una piattaforma digitale mentre non esitano a spenderne molti di più per acquistare un tablet o uno smartphone. Se sono disposti a sborsare così tanto, ha pensato Pierre Lescure, non sarà per loro un problema pagare una tassa destinata a finanziare la cultura.

Tra le proposte del giornalista vi è un’altra misura che se introdotta potrebbe facilitare a rintracciare risorse e riguarda il download legale, in contrasto con il fenomeno della pirateria. La proposta prevede criteri meno repressivi rispetto a quelli attuati da Sarkozy e dalla legge Hadopi che consentiva di “staccare la spina” agli utenti che si apprestavano ad effettuare il terzo download illegale di musica, film, libri o quant’altro. Nel rapporto di Lescure non è prevista la sospensione del servizio ma solamente una multa a chi scarica illegalmente, incentivando così il download lecito dei prodotti culturali attraverso una migliore reperibilità degli stessi e una ridistribuzione del servizio.

Gabriele Rossetti

iPhone di plastica a 300 dollari: se anche Apple si converte al low cost

iphonePur di andare incontro a nuovi potenziali clienti con un occhio di riguardo al periodo di crisi finanziaria, la Apple sembrerebbe disposta a snaturare il proprio credo invertendo rotta e strategie mai attutate prima d’ora. L’obiettivo dell’azienda di Cupertino sarebbe quello di allargare i propri orizzonti per andare alla conquista dei mercati orientali (Cina e India su tutti). Per farlo, dovrebbe però adeguarsi ai tempi mettendo in commercio prodotti alla portata delle tasche di tutti. Nasce da qui l’idea – sempre più prossima alla realizzazione – di un nuovo modello di iPhone low cost.

I più esperti motivano la decisione dei vertici Apple come una delle poche, se non l’unica, in grado di salvare l’azienda dalla continua fuga di capitali. Andare alla conquista di mercati finora sottovalutati (o volutamente snobbati) equivarrebbe inoltre a sottrarre clienti alla concorrenza, in particolare al colosso coreano Samsung, e di questi tempi non è davvero un fattore di poco conto.

Il nuovo modello di smartphone low cost dovrebbe essere presentato nel mese di giugno prima dell’iPhone 6, la cui uscita è già stata non a caso posticipata. La vera rivoluzione di Apple consisterebbe nei materiali che andrebbero a costituire il nuovo prodotto; vetro e alluminio verrebbero così sostituiti da policarbonato e plastica contribuendo a  far di conseguenza crollare le spese di produzione. Il prezzo del nuovo iPhone non dovrebbe infatti essere superiore ai 300 dollari, diventando così accessibile anche a fasce della società finora impossibilitate all’acquisto di un telefono griffato Apple. Roba da far rivoltare nella tomba il fondatore della “mela morsicata” Steve Jobs, maniaco dei dettagli e del lusso, la cui filosofia era indirizzata al raggiungimento di una costante perfezione e che mai avrebbe dato il suo benestare ad un simile progetto.

Gabriele Rossetti