Martin Scorsese, mostra biografica al Museo del Cinema di Torino

scorseseRegista, attore, sceneggiatore, produttore cinematografico. Questo e molto altro rappresentano al meglio la figura di Martin Scorsese, uno dei maestri della settima arte, autore di grandi capolavori capaci di mettere d’accordo critica e pubblico. La biografia del cineasta americano, di origini italiane, è protagonista della mostra a lui dedicata che dopo essere stata esposta a Berlino approda nelle sale del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Dal 13 giugno e fino al 15 settembre 2013 la Mole Antonelliana ospita veri e propri feticci appartenenti al mondo di Scorsese che gravitano – e non potrebbe essere altrimenti – attorno alla sua principale passione, divenuta lavoro. La passione incondizionata per il cinema che nel 1990 lo ha portato a fondare la Film Foundation, organizzazione non-profit impegnata nel restauro e nella conservazione di pellicole storiche che nel corso degli anni hanno subito danneggiamenti.

Co-prodotta dalla Deutsche Kinemathek e dal Museo Nazionale del Cinema, la mostra ricostruisce la vita di Scorsese attraverso un ricco materiale inedito proveniente direttamente dagli archivi privati dell’artista. Fotografie, lettere private, bozzetti, manifesti, storyboard, frammenti di sceneggiature e oggetti di scena (tra cui i costumi di Gangs of New York, quelli da pugile utilizzati da Robert De Niro in Toro scatenato e il vestito rosso di Michelle Pfeiffer in L’età dell’innocenza), costituiscono la mostra il cui percorso parte dall’Aula del Tempio e si protrae lungo la scalinata che ruota attorno alla cupola della Mole Antonelliana.

Curatrici dell’allestimento torinese Nicoletta Pacini e Tamara Sillo il cui obiettivo è «mettere in evidenza il lavoro di Martin Scorsese, le figure, le location, l’estetica dei suoi film, la passione e la sua umanità di narratore». La mostra comincia già all’esterno dove sulla cancellata del museo campeggiano 14 gigantografie scattate da Brigitte Lacombe sui set di alcuni film, mentre all’interno è suddivisa in aree tematiche che raccontano il legame di Scorsese con la famiglia, la musica ma anche con l’America ed in particolare con New York, a cui è dedicata un’intera sezione. Ad accogliere il visitatore è proprio una mappa luminosa della Grande Mela sulla quale sono collocati tutti i set scelti dal regista per i suoi film.

Non potevano infine mancare i contenuti multimediali grazie ai quali in ogni sezione è possibile vedere e ascoltare, tramite una guida su iPad, la descrizione ed il commento in lingua originale dello stesso Scorsese di 20 opere presenti nella mostra.

Gabriele Rossetti

“Happy Birthday” è di tutti, class action contro la Warner per i diritti

happy birthdayÈ senza ombra di dubbio la canzone più eseguita al mondo. Non vi è infatti luogo nel quale, ogni giorno, non risuonino le sue note per festeggiare la ricorrenza di un compleanno. “Ricavata” da un motivetto (Good Morning To All) composto nel 1893 dalle sorelle statunitensi Mildred J. Hill e Patty Smith Hill e tradotta in 18 lingue, la celeberrima Happy Birthday To You si trova oggi, come riporta il New York Times, al centro di un contenzioso legale. La questione è ovviamente legata ai soldi e ruota intorno ai diritti d’autore, detenuti dalla casa discografica Warner/Chappell che, dal canto suo, applica dei costi esorbitanti alla concessione della licenza per l’utilizzo nei luoghi pubblici.

Ad intentare la battaglia legale è stata la Goodmorning To You Productions, società di produzione cinematografica che stava girando un film-documentario proprio sulla celebre canzone. La regista della pellicola, Jennifer Nelson, avrebbe voluto far eseguire la canzone all’interno di una scena ma per il suo utilizzo avrebbe dovuto sborsare 1.500 dollari e stipulare un contratto con la Warner/Chappell. Una volta pagata la somma la casa di produzione ha però deciso di adire per vie legali, ritenendo il motivetto di dominio pubblico. «Non ho mai pensato che la canzone fosse di proprietà di nessuno – il commento stupito della regista -. Ho pensato che fosse di tutti».

La Goodmorning To You Productions sostiene che la canzone dovrebbe appartenere a tutti e così ha chiesto al Tribunale federale di Manhattan che venga riconosciuto lo stato di class action e che la Warner/Chappell (ramo editoriale della Warner Music Group) restituisca 5 milioni di dollari; una cifra “simbolica” per tutte le tasse versate negli ultimi quattro anni da cantanti e gruppi per poterla suonare in pubblico. Secondo le stime, ogni anno la Warner/Chappell guadagnerebbe 2 milioni di dollari per i diritti della canzone. Dalla casa discografica non hanno voluto commentare ma hanno fatto sapere di aver acquisito, nel 1988, una piccola società musicale (la Birchtree Ltd.) che tra i suoi archivi possedeva anche il copyright di Happy Birthday To You.

Avvocati e studiosi di diritto si sono pronunciati sul caso sostenendo che il copyright della Warner/Chappell potrebbe in realtà non essere più valido e addirittura non appartenere alla canzone stessa, paventando quindi anche l’ipotesi di frode.

Gabriele Rossetti

“Caro Federico”, l’omaggio teatrale di New York al maestro Fellini

federico felliniUn viaggio attraverso la vita privata e il lavoro di uno dei più straordinari maestri del cinema italiano e non solo. Si presenta così “Caro Federico“, l’omaggio che New York ha voluto tributare a Federico Fellini mettendo in scena una piece teatrale per ripercorrere le strade del grande regista riminese, conosciuto in tutto il mondo per le doti dietro la macchina da presa e per la scrittura delle sceneggiature dalle quali sono nati film memorabili.

L’autore di “8½”, “La dolce vita” e “Amarcord” – giusto per citarne alcuni – è stato ricordato sul palcoscenico del Pershing Square Signature Center di New York attraverso un collage di immagini, ricostruzioni, filmati, spezzoni originali dei suoi film e testimonianze dirette dell’epoca di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo da vicino: dalla moglie Giulietta Masina ad Alberto Sordi, da Anna Magnani a Marcello Mastroianni. Ad impreziosire il racconto del percorso artistico del quattro volte premio Oscar, le voci narranti di due grandi attori quali Edward Norton e Diane Lane, la quale in un’intervista ha detto che Fellini «è come l’infinito».

L’opera teatrale porta la firma di Guido Torlonia e Ludovica Damiani e rientra in un progetto più ampio denominato “A tribute to the great masters” che lo scorso anno ha messo in scena un evento simile dedicato a Luchino Visconti. L’evento è stato invece organizzato dall’associazione no profit Venezian Heritage presieduta da Isabella Rossellini e dalla Fondazione Fendi, con lo scopo di raccogliere fondi per il restauro delle sculture di Adamo ed Eva nel Palazzo del Doge a Venezia. L’associazione fa infatti parte di un programma dell’Unesco per la Salvaguardia di Venezia ed ha come obiettivo la promozione e il sostegno di iniziative intellettuali, artistiche e scambi culturali tra l’Italia e gli Stati Uniti.

Gabriele Rossetti