La storia di Rooie Marck, tifoso del Feyenoord che ha realizzato l’ultimo desiderio prima di morire

Rooie MarckChi pensa che i tifosi delle squadre di calcio sappiano contraddistinguersi solamente per la loro violenza si sbaglia di grosso. La piaga degli hooligans è purtroppo un fenomeno esistente ad ogni latitudine che va combattuto, ma vi sono alcuni casi in cui gli ultras dimostrano di avere cuore e sensibilità fuori dal comune che li portano a compiere gesti indimenticabili, spinti dalla passione incondizionata per lo sport e per i colori che onorano ogni settimana allo stadio. L’ultima pagina di umanità legata al mondo del calcio è stata scritta circa un mese fa a Rotterdam, in Olanda. Protagonisti i tifosi del Feyenoord ed in particolare Rooie Marck, storico membro della curva al quale era stato diagnosticato un tumore incurabile.

Da sempre sostenitore della squadra, prima di abbandonarsi al proprio destino il 54enne Rooie aveva un ultimo desidero: vedere ancora una volta il suo Feyenoord allo stadio De Kuip (“La Vasca”), luogo di mille battaglie sportive. Impossibile non accontentarlo e così i suoi amici, in collaborazione con la società, sono riusciti ad organizzargli una giornata memorabile in occasione del primo allenamento della stagione 2013/2014.

La curva gremita ha reso omaggio al compagno di avventura che da bordo campo si è goduto lo spettacolo in suo onore fatto di cori e fumogeni, passione e calore. Sceso dalla barella sulla quale era costretto, Rooie ha potuto incontrare i giocatori e lo staff tecnico della squadra e non ha saputo trattenere le lacrime quando dalle gradinate hanno srotolato uno striscione che lo ritraeva con la classica maglia verde, la sua preferita, quella utilizzata dal club nel 1970 quando vinse la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale.

Sorretto dagli amici Rooie si è avvicinato alla curva che intonava il suo nome e la celebre You’ll never walk alone, divenuta negli anni un inno sportivo a tutti gli effetti soprattutto in Inghilterra. Incredulo e visibilmente commosso, Rooie ha più volte battuto il pugno sul petto, all’altezza del cuore, in segno di riconoscenza tra gli applausi del pubblico, accorso allo stadio per esaudire l’ultimo desiderio di un amico.

L’ultimo, perché per quanto emozionante la vicenda di Rooie Marck non è a lieto fine; l’uomo si è spento tre giorni dopo quella splendida dimostrazione di affetto da parte degli ultras, spesso bistrattati ma mai come in questo caso capaci di scrivere una storia unica.

Gabriele Rossetti

Alfonso, il primo singolo di Levante destinato a diventare un tormentone estivo

levanteSarà capitato a chiunque di essere stato invitato ad una festa di compleanno di una persona della quale si conosce a malapena il nome. Se poi la voglia di partecipare alla festa rasenta lo zero e la compagnia non è certo delle più gradite ecco che ci si trova a fare i conti con tutta la solitudine del mondo al grido di “Che vita di merda”. Proprio quello che fa la cantautrice Levante (al secolo Claudia Lagona) nel suo primo singolo d’esordio, Alfonso, già destinato secondo gli esperti del settore a diventare uno – se non l’unico – dei tormentoni musicali dell’estate 2013. La canzone sta impazzando su tutte le radio ed il suo ascolto sul web ha fatto registrare numeri da record grazie al suo ritmo allegro e contagioso che colpisce e conquista all’istante.

Alfonso è lo sconosciuto festeggiato e lei l’invitata, con tanto di regalo in mano, costretta ad indossare scarpe scomode, un vestito d’insofferenza ed anche un sorriso beffardo in nome del bon ton. Una festa grottesca e claustrofobica, rappresentata in maniera egregia nel video ufficiale girato all’interno di un’ascensore dal quale emerge tutto il senso di imbarazzo e inadeguatezza della protagonista (“Tanti auguri ma non ti conosco…“).

Alfonso è la canzone che precede l’uscita dell’album di debutto di Levante, Manuale Distruzione, prevista a marzo 2014.

Nata a Caltagirone (Catania) nel 1987 ma torinese d’adozione, Levante è la prima cantante dell’etichetta indipendente INRI che comprende, tra gli altri, anche i Linea 77 e Bianco. Scrive e canta dall’età di dodici anni e – come si legge sulla sua pagina ufficiale Facebook – «se le sue canzoni si potessero leccare si sentirebbe il gusto amaro delle liriche misto alla dolcezza delle melodie». Ne (ri)sentiremo parlare.

Gabriele Rossetti