Movie on the Road, la mappa del cinema con i film girati a Torino

movie on the roadPiazza CLN in “Profondo rosso” di Dario Argento, la Gran Madre nel film di Michael Caine “An Italian Job”, la Galleria Umberto Primo scelta da Gianni Amelio in “Così ridevano” e ancora il mercato del Balôn e Borgo Dora in “La donna della domenica di Luigi Comencini. Sono solo alcune delle locations che hanno fatto conoscere al grande pubblico i luoghi più belli di Torino attraverso il cinema. Il legame tra il capoluogo sabaudo e la settima arte è sempre stato solido ma per coinvolgere maggiormente turisti e semplici cittadini alla scoperta delle bellezze di Torino immortalate dai registi sul grande schermo, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema ha ideato il progetto “Movie on the Road – 24 location cinematografiche in giro per Torino“.

Grazie al contributo di Regione Piemonte e Fondazione CRT, con il patrocinio del Comune e la collaborazione del Museo Nazionale del Cinema e di Film Commission Torino Piemonte, il progetto consiste nella realizzazione di due mappe: una cartacea, disponibile presso il Museo del cinema e nei punti informativi della città, l’altra digitale scaricabile dal sito movieontheroad.com. Sulle cartine sono stati segnalati 24 luoghi di Torino che hanno ospitato altrettanti set cinematografici. In realtà i film girati sotto la Mole sarebbero molti di più ma la decisione è stata circoscritta a 24, che non a caso rimanda alla frequenza dei fotogrammi al secondo che compongono un’immagine cinematografica. Ciascuna location è stata selezionata con cura e criterio, associata ad un film e accompagnata da una breve scheda biofilmografica – correlata di foto – del lungometraggio e dell’attore principale dello stesso.

Le varie locations sono state suddivise e raggruppate in un percorso guidato che accompagna gli appassionati e i più curiosi attraverso le strade della città. Quattro itinerari che vanno dal centro alla collina e dalla zona ovest del centro al quartiere di Porta Palazzo attraverso i quali è anche possibile osservare il cambiamento di Torino nel corso degli anni. Sulle cartine sono inoltre presenti le schede e i riferimenti logistici di sei luoghi simbolo del cinema a Torino come la Mole Antonelliana (sede del Museo Nazionale del Cinema), Palazzo Chiablese (prima sede del museo), l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, il Cinema Romano (primo cinema d’essai italiano), il Cineporto (sede della Film Commission) e gli studi Fert (storico stabilimento cinematografico di inizio novecento e ora sede del “Virtual Reality & Multimedia Park” e dei “Lumiq Studios”).

Il progetto è stato studiato e pensato come una sorta di cineturismo atto a promuovere il ricco patrimonio cinematografico di Torino. Negli Stati Uniti così come a Londra o Berlino il turismo cinematografico è molto diffuso e riscuote successo non soltanto in termini culturali ma anche economici. È quanto si augura di raggiungere anche Torino, città sempre più a misura di turista che da oggi offre un’opportunità in più anche ai cinefili.

Gabriele Rossetti

Museo Nazionale del Cinema, nuova area espositiva dedicata al 3D

Nella splendida cornice della Mole Antonelliana di Torino in cui ha sede il Museo Nazionale del Cinema è stata presentata una novità che dimostra come il museo costituito per omaggiare la settima arte sia costantemente al passo con i tempi. Il progetto riguarda alcune innovazioni negli allestimenti e nei contenuti che vanno ad arricchire e rinnovare l’Aula del Tempio, cuore pulsante della struttura museale, grazie alla realizzazione di una Cappella interamente dedicata alla tecnologia 3D.

Il progetto, finanziato dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino per un costo complessivo di centomila euro, ha lo scopo di fornire ai visitatori del museo la storia delle tecnologie di proiezione tridimensionale, entrate ormai nell’uso comune delle tecniche cinematografiche. Il nuovo allestimento è stato realizzato nell’attuale cappella dedicata agli effetti speciali – denominata Big Bang – le cui pareti sono state rivestite di pannelli fotografici in 3D. Grazie all’installazione di un monitor autostereoscopico e software altamente innovativi, il visitatore avrà dunque la sensazione di trovarsi all’interno di un vero e proprio ambiente tridimensionale.

Il nuovo spazio espositivo verrà inaugurato giovedì 14 marzo e sarà successivamente aperto al pubblico che avrà la possibilità di ripercorrere le tappe più significative della storia delle tecnologie 3D attraverso la visione di un filmato – montato ovviamente in tre dimensioni – della durata di 10 minuti. Al contrario di quanto si possa pensare il 3D ha origini molto lontane che risalgono agli albori della storia del cinema e ai fratelli Lumière, veri pionieri del settore. Furono proprio i due imprenditori francesi a sperimentare le prime riprese tridimensionali negli anni ’50, facendo da precursori a ciò che grazie all’avvento del digitale avrebbe raggiunto livelli di perfezione tecnologica sempre più avanzati ma non per questo non ancora migliorabili.

Gabriele Rossetti