Edward Lachman, 30 scatti inediti in mostra alla Ono Arte di Bologna

edward lachmanTrenta scatti inediti in Italia per ripercorrere un’intera carriera. Quella di Edward Lachman, 65 anni, uno dei maggiori direttori della fotografia americani. In occasione del Biografilm Festival di Bologna di cui è presidente di giuria, la galleria Ono Arte Contemporanea del capoluogo emiliano gli dedica una mostra fotografica esponendo parte del lavoro che lo ha consacrato nel mondo del cinema. Edward Lachman: Exposure Checks è il titolo dell’esposizione, in programma dal 12 al 27 giugno 2013, interamente composta da fotografie di scena scattate sui set dei film.

Membro della American Society of Cinematographers, Lachman ha infatti curato la fotografia di numerosi film di produzione statunitense. E poco importava che fossero pellicole indipendenti o blockbuster. Collaboratore di Todd Haynes per Lontano dal Paradiso (grazie al quale ha ricevuto una candidatura all’Oscar) e Io non sono qui, di Steven Soderbergh per Erin Brockovich, di Todd Solondz per Perdona e Dimentica e dell’ultimo lavoro di Robert AltmanRadio America, Lachman ha anche collaborato con Sophia Coppola ne Il giardino delle vergini suicide. Inoltre ha preso parte alla realizzazione di documentari diretti da due maestri del cinema come Wim Wenders e Werner Herzog ed ha co-diretto insieme a Larry Clark il film Ken Park, pellicola presentata al Festival di Cannes nel 2002 che fece molto discutere per i suoi contenuti borderline.

Appassionato anche di musica Edward Lachman ha lavorato al fianco di Madonna, Blondie, Lou Reed e, più recentemente, dei Daft Punk, per i quali ha realizzato alcuni video dell’ultimo album Random Access Memories.

Negli stessi giorni della mostra presso la galleria Ono Arte, anche il Biografilm Festival dedica al suo presidente di giuria una retrospettiva dal titolo The Camera and Eye, nella quale verrà presentata anche la trilogia Paradise (Love, Faith, Hope) del regista Ulrich Seidl, per la quale Lachman ha curato – neanche a dirlo – la fotografia.

Gabriele Rossetti

Velvet Underground e Andy Warhol Foundation: accordo tra le parti

the velvet underground nicoAlla fine si è scelto di non scegliere. Si è concluso con un nulla di fatto il processo che vedeva contrapposti gli ex membri dei Velvet Underground e la Andy Warhol Foundation. Non è stata emessa alcuna sentenza dal momento che le parti hanno raggiunto un accordo di massima. Oggetto della causa, la famosissima banana disegnata dall’artista e regalata al gruppo che nel 1967 la utilizzò per la copertina dell’album di esordio: The Velvet Underground & Nico. Una delle copertine più famose della storia del rock, resa celebre proprio grazie all’inconfondibile tratto del re della Pop Art.

La causa nei confronti della Fondazione intitolata ad Andy Warhol ha inizio nel gennaio 2012 ed è intentata da Lou Reed e John Cale, storici membri della band i quali contestano all’ente – che si occupa di gestire e proteggere i lavori dell’artista – la commercializzazione dell’opera, riprodotta per la realizzazione di cover per iPhone e iPad. Nonostante il disegno di Warhol non sia protetto da copyright i due fondatori dei Velvet Underground chiedono la sospensione della diffusione e depositano una richiesta di ingiunzione presso la Corte Federale di Manhattan. Secondo Reed e Cale la banana è sinonimo di Velvet Underground e pertanto non può essere (ri)utilizzata nemmeno dalla fondazione che porta il nome dell’artista, scomparso nel 1987.

Il contenzioso tra le due parti si protrae a lungo in tribunale. La Fondazione esclude con fermezza l’accusa di violazione del copyright ritenendola inoltre infondata perché – oltretutto – la band non è più in attività da quarant’anni. Anche il giudice sembra in un primo momento accogliere questa linea difensiva fino al colpo di scena che coincide con la chiusura del caso risalente a pochi giorni fa, che vede le due parti mettersi d’accordo mediante un documento definito “confidenziale” (e chissà quanto denaro in ballo…), risparmiando così alla Corte Federale di New York la fatica di pronunciarsi per l’una o per l’altra.

Gabriele Rossetti