Sono in molti a chiedersi a cosa possa servire e quali risultati voglia cercare di ottenere, ma da oggi anche l’Italia ha un suo nuovo motore di ricerca sul web. Si chiama istella ed è l’ultima scommessa di Tiscali, società di telecomunicazioni fondata dall’ex Governatore della Sardegna Renato Soru. E proprio al dialetto sardo deve il nome (stella, in italiano) il nuovo progetto dell’azienda; un’innovazione tecnologica a tutti gli effetti che fa il suo esordio online forse con un po’ di ritardo. Sicuramente in un periodo nel quale la supremazia di Google ha tarpato le ali ad ogni progetto a lui similare. Soru, presidente e amministratore delegato di Tiscali, chiarisce subito che istella non vuole in alcun modo contrastare lo strapotere di Google – anche perché non potrebbe in alcun modo -, ma vuole piuttosto essere un servizio complementare al colosso di Mountain View.
Istella aspira a diventare un nuovo modello capace di esportare e valorizzare la cultura italiana. Il motore di ricerca è stato infatti pensato e ideato per indicizzare soprattutto i domini italiani ed è basato sui principi di ricerca, condivisione e partecipazione. Degli utenti, ovviamente, i quali sono chiamati a contribuire ad accrescere il database del nuovo motore di ricerca perché, come dice Soru citando Calvino, «ogni uomo è una enciclopedia». Grazie ad accordi con istituzioni, enti,e associazioni, saranno inoltre indicizzati anche dati preziosi come quelli dell’Enciclopedia Treccani e degli archivi e dei cataloghi del ministero dei Beni Culturali.
La nuova creatura di Tiscali ha inoltre un’impostazione simile a quella dei social network grazie alla quale gli utenti possono condividere testi, immagini, audio e video e registrarsi per poi diventare followers degli altri iscritti alla community. Una differenza con Google istella effettivamente ce l’ha, cioè quella di non conservare i comportamenti nelle ricerche degli utenti, i quali non vengono neanche tracciati. Una differenza sostanziale che però ha fatto la fortuna di Google e del suo business plan… Il modello di business di Tiscali, fa sapere Soru, è comunque analogo agli altri motori di ricerca e prevede la vendita della pubblicità e delle parole chiave.
È nata una nuova istella, la speranza è che riesca a rendersi visibile nell’infinito universo del web.
Gabriele Rossetti
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