Moleskine entra in Borsa, l’azienda dei taccuini quotata a Piazza Affari

MoleskineDai taccuini utilizzati dallo scrittore britannico Bruce Chatwin nei suoi lunghi viaggi all’ingresso in Borsa, quella finanziaria di Milano. Questi in breve sintesi gli estremi della storia di Moleskine che al suo interno racchiude invece molto di più, ovvero la nascita di un mito diffusosi a cavallo tra il XX ed il XXI secolo.

L’azienda viene fondata nel 1997 dall’idea di un piccolo editore milanese,  Modo&Modo, che ne crea il marchio mai registrato prima riproducendo il leggendario taccuino nero di tela cerata utilizzato dai più grandi artisti del Novecento: Van Gogh, Picasso, Matisse, Hemingway, Wilde e Chatwin. La nascita di quello che oggi è diventato quasi un oggetto di culto, un must per scrittori, giornalisti, artisti e semplici appassionati del genere, è in parte dovuta proprio a Chatwin che nel 1987 racconta il suo personale rapporto con il taccuino attraverso le pagine del libro Le vie dei canti.

In Francia questi taccuini si chiamano carnets moleskine: moleskine, in questo caso, è la rilegatura di tela cerata nera. Ogni volta che andavo a Parigi, ne compravo una scorta in una papeterie di Rue de l’Ancienne Comédie.

Nel suo libro Chatwin racconta inoltre quanto fosse diventato difficile, negli ultimi tempi, trovare fornitori dei taccuini; l’unico rimasto era un piccolo fornitore di Tours, in Francia, ma il giorno che lo scrittore aveva intenzione di ordinarne un centinaio perché «mi basteranno per tutta la vita», venne a scoprire che il proprietario dell’azienda era morto e gli eredi avevano venduto tutto.

La lettura di queste pagine spinge l’azienda milanese a registrare il marchio Moleskine dando il via ad una storia tutta italiana che nel 2006 intreccia il proprio destino con la Francia, nazione che in un certo senso deve i natali al famoso taccuino; non riuscendo a soddisfare l’elevata domanda, l’azienda viene infatti acquisita dalla Société Générale Capital, un fondo di investimenti francese che contribuisce ad espandere gli orizzonti del mercato oltre i confini italiani, arrivando a distribuire i prodotti in quasi novanta Paesi. Il resto è storia recente con il debutto in Borsa del 50,17% del capitale previsto per il 3 aprile prossimo. Moleskine sarà la prima new entry dell’anno a Piazza Affari e le sue azioni saranno vendute a un prezzo compreso tra 2 e 2,65 euro. Nel 2012 l’azienda ha fatturato 78 milioni di euro con un utile di 18 milioni e dopo lo sbarco in Borsa la valorizzazione complessiva del gruppo potrebbe arrivare fino a 530 milioni.

Gabriele Rossetti

Retrospettiva su Robert Capa in mostra a Palazzo Reale di Torino

BOB194404CW000X1/ICP154In occasione del centenario della nascita di Robert Capa, pseudonimo di Endre Erno Friedmann, la città di Torino celebra uno dei maestri della fotografia dedicandogli una retrospettiva. La mostra, patrocinata dal Comune e organizzata dalla casa editrice d’arte Silvana Editoriale in collaborazione con Magnum Photos (celebre agenzia fotografica di cui Capa fu uno dei soci fondatori nel 1947), verrà allestita nelle suggestive sale di Palazzo Reale. Dal 15 marzo e fino al 14 luglio 2013 sarà possibile ammirare novantasette fotografie raggruppate in undici sezioni e allineate lungo due corridoi al primo piano del Palazzo.

«La migliore mostra di Robert Capa che io abbia mai visto» secondo John Morris, primo direttore della Magnum Photos e grande amico di Capa. Le immagini esposte a Palazzo Reale, molte delle quali divenute vere e proprie icone del Novecento, testimoniano il percorso umano e artistico del celebre fotografo ungherese, definito dalla rivista Picture Post (nel 1938) come “il migliore fotoreporter di guerra nel mondo”. E proprio le foto dei conflitti bellici ai quali prese parte Capa – indimenticabili quelle della guerra civile spagnola e dello sbarco in  Normandia il 6 giugno 1944 – costituiscono la parte centrale dell’esposizione, anche se non mancano scatti più semplici di vita quotidiana e i ritratti di personaggi illustri quali Picasso ed Hemingway. Grazie ad un coraggio fuori dal comune ed un talento innato, con i suoi reportage fotografici Capa ha saputo fissare testimonianze dirette e trasmettere tutta la sensibilità di un uomo che, da rifugiato politico, si è spesso trovato costretto a lottare contro il dolore e la sofferenza.

Robert Capa fu tra i primi a capire l’importanza del mezzo fotografico, una sorta di “terzo occhio rivelatore” da utilizzare principalmente come arma di denuncia. Un amore viscerale per la fotografia tanto da costargli la vita nel corso della prima guerra d’Indocina (1954), quando venne ucciso da una mina antiuomo mentre si trovava al seguito delle truppe francesi.

Gabriele Rossetti