Clichy rilancia i Ro.Ro.Ro., classici della letteratura a basso costo

roth_clichyQuante volte in questi ultimi anni lo abbiamo sentito ripetere: la crisi aguzza l’ingegno. Spesso però non è neanche necessario inventarsi nulla: basta rispolverare dal passato qualche buona intuizione per continuare a perseguire il proprio scopo. Lo scopo, in questo caso, è la vendita di libri in un periodo in cui il calo è sempre più netto e di difficile superamento, soprattutto per l’editoria. E proprio dall’esigenza di tornare a conquistare i lettori nasce l’iniziativa di Edizioni Clichy, casa editrice indipendente fondata a Firenze nel 2012 dalle ceneri di Barbès Editore, che ha pensato di pubblicare grandi romanzi della storia della letteratura a bassissimo costo e in un formato del tutto insolito. La collana proposta dalla casa editrice fiorentina prende spunto dai Ro.Ro.Ro. (abbreviazione di Rowohlt-Rotations-Roman) ovvero dai romanzi stampati in rotativa su carta da giornale che fecero la loro comparsa nel 1946 in Germania.

Lasciate da parte la “struttura classica” dei libri a cui siete abituati e pensate per un momento di leggere un romanzo sfogliando le pagine di un… quotidiano. Il progetto di Edizioni Clichy consiste proprio in questo, cioè nella pubblicazione di veri e propri giornali che al posto degli articoli presentano i capitoli di un intero romanzo letterario. Il tutto acquistabile alla modica cifra di 1 euro. Il progetto della casa editrice prevede inizialmente la pubblicazione di quattro classici della letteratura come Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij, Cuore di tenebra di Joseph Conrad, La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth e Lo strano caso del Dr. Jeckyll e Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson. Quattro titoli che campeggiano nelle librerie di molte case ma che nessuno ha mai posseduto in “formato giornale”.

Come detto l’idea prende spunto dal passato, più precisamente dall’invenzione di Heinrich Maria Ledig-Rowohlt, editore tedesco che nel secondo dopoguerra iniziò a stampare romanzi d’autore in formato leggero ed economico. Nacquero così i sopracitati Ro.Ro.Ro., antenati dei tascabili che venivano venduti al prezzo di 1 marco l’uno rendendo accessibili – praticamente a chiunque – romanzi dai titoli importanti quali Madame Bovary, Morte a Venezia, I demoni e Il potere e la gloria.

L’invenzione di Rowohlt consentì di riscoprire il piacere della lettura (non certo consentita durante il periodo nazista) e segnò un punto di partenza verso la ripresa economica. La stessa strada che molto probabilmente spera di intraprendere anche la casa editrice Clichy i cui romanzi dovrebbero essere distribuiti non soltanto nelle librerie ma anche all’interno di bar e locali. Fortunatamente in contesti storici per certi versi simili, ma ben differenti da quelli dei suoi predecessori.

Gabriele Rossetti

La crisi non risparmia neanche i fumetti: chiude la rivista Linus

linus rivistaCon un comunicato ufficiale pubblicato sul proprio sito internet, la casa editrice Baldini Castoldi Dalai annuncia la chiusura di una delle riviste di fumetti più conosciute e longeve in Italia: stiamo parlando di Linus, fondata nel 1965 e intitolata al celebre personaggio dei Peanuts creato dalla matita del grande Charles Schultz. «Linus si è temporaneamente fermato per una serie di problemi gravi e di complicata soluzione, riguardanti stampa e logistica e conseguenti a un difficile momento della società editrice». Problemi relativi – neanche a dirlo – alla crisi economica e alla mancanza di fondi che continua a mietere vittime ad ogni latitudine ed in ogni settore.

Quello dell’editoria è senza dubbio uno dei più colpiti anche se dalla Baldini & Castoldi fanno sapere che «la volontà dell’editore è senz’altro quella di proseguire la pubblicazione di Linus». Non si sa quando e se questo mai avverrà, nel frattempo cala il sipario su una delle pagine più interessanti della storia dei fumetti.

Oltre alle strisce relative alle avventure di Charlie Brown, Snoopy e compagni la rivista ha ospitato tra le sue pagine alcuni tra i fumetti statunitensi ed europei più importanti (Corto Maltese, Dick Tracy, Dilbert, Doonesbury, per citarne alcuni), tavole satiriche di autori eccellenti come Popeye di Segar o Valentina di Guido Crepax e i fumetti dell’indimenticato Andrea Pazienza, meglio conosciuto come PAZ. Sulla rivista sono anche apparse le vignette di autori satirici come Vauro, Altan, Angese, Perini, Bertolotti e De Pirro, e  gli scritti di autori del calibro di Michele Serra, Pier Vittorio Tondelli, Stefano Benni e Alessandro Baricco.

Grazie alla rivista Linus l’Italia ha potuto inoltre scoprire i supereroi della Marvel, con alcuni episodi dei Fantastici Quattro pubblicati a metà degli anni Sessanta sulle pagine dei Supplementi.

Gabriele Rossetti

Salone Internazionale del Libro di Torino, dove osano le idee

salone del libroUn aeroplanino di carta – costruito con la pagina di un libro – pronto a prendere il volo tra stelle e pianeti, anch’essi fatti di carta. Si presenta così la ventiseiesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, un appuntamento ormai fisso che si rinnova di anno in anno nel mese di maggio. Ospitato come sempre nello spazio espositivo del Lingotto, nel corso degli anni il Salone è divenuto un prestigioso festival culturale, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo; un punto di riferimento per gli operatori professionali del libro, nonché uno spazio dedicato ai lettori di ogni età e provenienza.

Il tema della 26esima edizione, in programma dal 16 al 20 maggio, è caratterizzato dalla creatività e dalla potenza delle idee. “Dove osano le idee” è infatti lo slogan scelto per promuovere la campagna pubblicitaria della rassegna libraria, per dimostrare che proprio grazie alle buone intenzioni (spesso frutto di progetti fantasiosi, ma talvolta efficaci) si possono raggiungere ottimi risultati. Soprattutto in un periodo di recessione nel quale le idee, la creatività e l’innovazione possono contribuire, in un certo qual modo, a superare le difficoltà economiche.

Dai 100.000 visitatori e 553 espositori della prima edizione tenutasi nel 1988, il Salone è cresciuto fino alle oltre 300.000 presenze di pubblico e più di 1.200 espositori attuali. Una grande libreria suddivisa in padiglioni all’interno dei quali è possibile imbattersi in grandi e piccoli editori, indistintamente dalla loro rilevanza sul mercato. Per cinque giorni il Lingotto torna ad essere palcoscenico di oltre mille presentazioni editoriali, convegni, appuntamenti, dibattiti, spettacoli e più di 2.000 relatori e ospiti – tra cui scrittori, giornalisti, storici, filosofi, premi Nobel, politici e personalità del mondo dello spettacolo. Numeri che aiutano a comprendere il ruolo fondamentale della manifestazione, non soltanto per la città di Torino che ospiterà anche il Salone Off: eventi, incontri con gli autori, reading, cacce al tesoro letterarie nelle strade, piazze, scuole, fabbriche dismesse e nei parchi.

Meta di visitatori da ogni parte del mondo, il Salone del Libro è anche un’occasione per infondere la cultura e l’importanza della lettura nei più giovani. Ogni anno migliaia di bambini e studenti delle scuole transitano dal Lingotto e anche la 26esima edizione dedica loro il Bookstock Village, un’area piena di iniziative, incontri, librerie, giochi e laboratori per formare i lettori di domani.

Gabriele Rossetti