Da Parigi a Torino, il viaggio nel mondo di Renoir in mostra alla GAM

renoir - la balançoireVisioni paesaggistiche, figure borghesi e popolane, ritratti di amici e bambini, decorazioni floreali, nudi femminili. Parte dell’attività artistica di uno dei massimi esponenti dell’Impressionismo lascia momentaneamente Parigi e approda a Torino per dare vita ad un allestimento del tutto inedito. Il viaggio nel mondo di Pierre-Auguste Renoir fa tappa alla GAM (Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea) nell’ambito di “Torino incontra la Francia”, progetto culturale promosso dal capoluogo piemontese in collaborazione con il Musée d’Orsay. E proprio dalle collezioni del museo parigino (e dal Musée de l’Orangerie) giungono in prestito sessanta capolavori del pittore, in mostra fino al 23 febbraio. Quattro mesi per ammirare da vicino il lavoro – e la sua complessa evoluzione – dell’artista, attivo tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento.

Suddivisa in nove sezioni l’esposizione mette in evidenza l’indiscussa qualità della tecnica pittorica di Renoir e i diversi temi affrontati durante la sua vita e tramutati in arte. Definito e riconosciuto da molti esclusivamente come «pittore della spensieratezza e della gioia di vivere», Renoir fu invece un artista capace di sperimentare, confrontarsi con le novità del periodo storico e stravolgere le classiche regole della rappresentazione.

La mostra (che ha riscosso il successo del pubblico ancor prima di aprire i battenti con oltre 12 mila prenotazioni) si apre con la sezione intitolata L’età della Bohème, nella quale vengono presentati ritratti di amici e uno dei primi nudi e prosegue con Des femmes passent dans la rue, galleria di ritratti femminili tra cui spiccano “Madame Darras”, “La liseuse” e “Giovane donna con veletta”. Il pezzo forte della terza sezione, La recherche heureuse du côté moderne, è senza dubbio il meraviglioso “La balançoir”, mentre nel quarto spazio espositivo, Le métier de paysagiste, si possono ammirare dieci opere realizzate in en plein air. La visita continua le sezioni Infanzia, Le Jeunes filles au piano, Beau comme un tableau de fleurs, Le nu, forme indispensable de l’art, e si conclude con L’eredità delle Bagnanti, dove campeggia l’omonimo dipinto considerato il testamento pittorico di Renoir, donato nel 1923 dai figli allo Stato francese.

I quadri esposti alla GAM sono stati selezionati dall’ampia produzione artistica del pittore francese nella quale il cappello è un elemento ricorrente. Protagonista della moda francese della Belle Epoque, il corpicapo (soprattutto quello femminile) era una delle passioni di Renoir e rappresenta il filo conduttore del percorso espositivo.

Gabriele Rossetti

Museo Nazionale del Cinema, nuova area espositiva dedicata al 3D

Nella splendida cornice della Mole Antonelliana di Torino in cui ha sede il Museo Nazionale del Cinema è stata presentata una novità che dimostra come il museo costituito per omaggiare la settima arte sia costantemente al passo con i tempi. Il progetto riguarda alcune innovazioni negli allestimenti e nei contenuti che vanno ad arricchire e rinnovare l’Aula del Tempio, cuore pulsante della struttura museale, grazie alla realizzazione di una Cappella interamente dedicata alla tecnologia 3D.

Il progetto, finanziato dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino per un costo complessivo di centomila euro, ha lo scopo di fornire ai visitatori del museo la storia delle tecnologie di proiezione tridimensionale, entrate ormai nell’uso comune delle tecniche cinematografiche. Il nuovo allestimento è stato realizzato nell’attuale cappella dedicata agli effetti speciali – denominata Big Bang – le cui pareti sono state rivestite di pannelli fotografici in 3D. Grazie all’installazione di un monitor autostereoscopico e software altamente innovativi, il visitatore avrà dunque la sensazione di trovarsi all’interno di un vero e proprio ambiente tridimensionale.

Il nuovo spazio espositivo verrà inaugurato giovedì 14 marzo e sarà successivamente aperto al pubblico che avrà la possibilità di ripercorrere le tappe più significative della storia delle tecnologie 3D attraverso la visione di un filmato – montato ovviamente in tre dimensioni – della durata di 10 minuti. Al contrario di quanto si possa pensare il 3D ha origini molto lontane che risalgono agli albori della storia del cinema e ai fratelli Lumière, veri pionieri del settore. Furono proprio i due imprenditori francesi a sperimentare le prime riprese tridimensionali negli anni ’50, facendo da precursori a ciò che grazie all’avvento del digitale avrebbe raggiunto livelli di perfezione tecnologica sempre più avanzati ma non per questo non ancora migliorabili.

Gabriele Rossetti