Trovare un lavoro è diventato sempre più difficile – per non dire impossibile – ma anche la maggior parte di quelli che un’occupazione ce l’hanno, negli ultimi tempi non possono ritenersi tranquilli per colpa di una situazione divenuta sempre più precaria. Nasce soprattutto da qui l’idea di provare a lanciare sul mercato delle startup, ovvero l’avvio di imprese innovative che ruotano attorno ad un progetto interessante che sia in grado di sfruttare la potenza della tecnologia investendo prevalentemente in ricerca e sviluppo. Un nuovo modello di fare business che sta prendendo sempre più piede in Italia diffondendosi principalmente tra i giovani, rassegnati o del tutto scoraggiati dalla vana ricerca di un posto fisso e decisi a “mettersi in proprio” per provare a farcela da soli. Alla base di tutto, del provare a diventare imprenditori di se stessi, deve esserci un progetto pensato e curato in maniera egregia che sappia attirare gli investitori attraverso i quali semplici idee innovative possano trasformarsi in aziende ad alto valore tecnologico.
I dati diffusi dal registro imprese delle Camere di commercio sulle startup in Italia segnalano la presenza di 307 società innovative, costituite soprattutto nelle città del Nord. La palma di città più “innovativa” del nostro Paese va a Torino, seguita da Padova, Trento, Milano e Roma. Numeri che mettono in risalto – come spiega Il Sole 24 Ore – un evidente «gap di democrazia imprenditoriale all’avvio della rivoluzione industriale 2.0» tra le regioni del Nord e quelle del Sud Italia.
E se Torino guida la classifica italiana non è certo un caso che proprio il capoluogo piemontese lo scorso weekend abbia ospitato (per il terzo anno consecutivo) l’edizione italiana di Startup Weekend, evento dedicato allo sviluppo tecnico e di business di applicazioni digitali che si svolge contemporaneamente in oltre 100 Stati del mondo. Il concorso si è svolto presso le aule di I3P, l’incubatore d’impresa del Politecnico di Torino: un tour de force durato 54 ore che ha visto la partecipazione di giovani imprenditori i quali hanno presentato i loro progetti a una platea di (possibili) finanziatori.
Dal momento della loro approvazione e successiva commercializzazione sul mercato le nuove startup vengono iscritte nel registro dedicato alle imprese innovative del Decreto Crescita 2.0 che prevede sgravi e agevolazioni fiscali. Decisamente una buona base di partenza e una spinta in più verso una forma di imprenditorialità tutta nuova, riservata alla creatività.
Gabriele Rossetti
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