Gli effetti della crisi – sempre lei – potrebbero presto mietere l’ennesima vittima in campo editoriale. Una vittima illustre perché non potrebbe essere altrimenti se si parla della Lonely Planet. La casa editrice australiana che dal 1972 ha “accompagnato” milioni di viaggiatori sparsi per il mondo, dando alle stampe le celebri guide turistiche divenute un vero e proprio must almeno fino a qualche anno fa, rischia infatti di cessare per sempre le pubblicazioni a causa di significativi tagli al personale. Solo nel marzo scorso il gruppo australiano era stato ceduto dalla Bbc Worldwide alla NC2 Media ma evidentemente nemmeno il passaggio di consegne è servito ad evitare il peggio.
Il primo numero della Lonely Planet (tradotta e pubblicata in Italia dalla casa editrice EDT di Torino) è datato 1972 quando i fondatori Maureen e Tony Wheeler scrissero il resoconto di un lungo viaggio che dalla Turchia li condusse attraverso Iran, Afghanistan e Pakistan, fino all’India e al Nepal. Il successo di quel numero, intitolato “Across Asia on the cheap” fu pressoché immediato dal momento che vendette la bellezza di ottomila copie in appena tre mesi, ma il più venduto in assoluto risale al 1981, dedicato all’India.
Con il passare degli anni il nome della compagnia è divenuto sempre più sinonimo di viaggio e questo ha spinto i vertici societari ad allargare i propri orizzonti allontanandosi sempre più da Melbourne (la sede si trova nel sobborgo di Footscray) e cedendo, nel 2007, il 75% delle azioni a BBC Worldwide. La definitiva uscita di scena della famiglia Wheeler dalla Lonely Planet risale invece al febbraio 2011 con la vendita delle quote residue. Negli ultimi tre anni è stato registrato un crollo esponenziale delle vendite con una perdita stimata di circa 100 milioni di dollari. Numeri impietosi che, come riporta il Guardian, potrebbero lasciare spazio solamente ad un triste epilogo per quella che a tutti gli effetti si è rivelata una preziosa compagna di viaggio per intere generazioni.
Gabriele Rossetti
E purtroppo anche i Miti di questi tempi pagano la crisi e la globalizzazione!
Ho letto qualche tempo fa su Repubblica la storia dei due coniugi che decisero di condivedere i loro appunti…e poi l’ascesa mondiale!
È un peccato pensare che nell’arco di qualche anno possa sparire questa ‘esperienza di viaggio’, ma è forse anche la legge del mercato. Ricordo ad esempio le altre storiche guide Routard in Francia con il loro inconfondibile omino.. pure quelle ormai diventano una rarità!
La storia dei coniugi Wheeler rappresenta qualcosa di unico, affascinante ed irripetibile. È davvero un peccato, come sottolinei giustatemente tu, che queste ‘esperienze di viaggio’ siano destinate a scomparire. Purtroppo dobbiamo farci l’abitudine anche se credo che nessuna applicazione sul telefonino potrà mai sostituire una di queste guide.